Solitamente, per realizzare una pialla con il metodo Krenov, è buona norma ricavare la parte centrale e le guance da un unico listello, ma in questo caso, avendo degli scarti di lavorazione, ho preferito usare diverse specie di legno: faggio per l'anima, mogano per le guance e robinia per la suola.
Il ferro è un tipo specifico per pialle in legno, da 44 mm, più spesso alla lama, come si nota dalla foto, il chè lo rende adatto all'uso.
Il controferro è un tipo classico da pialle in metallo, ricavato da una vecchia jack di fabbricazione orientale, che essendo più largo della lama, è stato portato poi alla stessa misura.
Si parte con la realizzazione del corpo centrale,
posizionando il ferro sopra al listello di faggio, allo scopo di prendere la misura, tenendo conto che l'anima dovrà essere un millimetro più larga del ferro.
Il taglio viene eseguito con una sega a nastro
e successivamente il listello viene spessorato a mano con una pialla da finitura
Per la suola ho usato un pezzo di robinia che mi è stato regalato da un amico, dal quale ho ricavato (sempre alla nastro) un listello di circa 1,3 cm di spessore
anche questo portato a misura e rifinito con una pialla manuale.
Per le guance il lavoro è stato un pò più complicato, in quanto i due scarti non avevano lo stesso spessore
ed quindi ho ritenuto opportuno cominciare il lavoro di sgrossatura con uno sbozzino
completando poi con una pialla da finitura
e dopo numerosi trucioli
anche le guance vengono portate a misura:
Ora le parti componenti la pialla sono finite
e si può partire con il lavoro vero e proprio!
Per prima cosa si deve incollare la suola al corpo centrale, usando dei morsetti
Trascorso il tempo necessario per l'essiccazione della colla, si livellano i fianchi dell'unione così ottenuta usando prima una pialla da finitura e poi una rasiera:
Ora si deve decidere l'angolo di seduta della nostra pialla: in questo caso ho scelto i 50° perchè ne ho già un'altra con un angolo di 55°.
Con l'ausilio di un goniometro si disegna la linea della seduta
e si procede con il taglio
La superficie che diventerà la seduta del ferro non deve avere imperfezioni, quindi viene pulita con una pialla e con una rasiera
Poi si taglia il secondo pezzo, scegliendo l'angolazione che più ci aggrada: l'importante è che permetta la fuoriuscita del truciolo in maniera adeguata.
Tutti i componenti della pialla vengono posizionati e segnati seguendo la venatura: questo è molto importante, soprattutto per quando si dovrà procedere alla spianatura della suola, perché se così non fosse, usando una pialla, ci troveremmo le guance con un diverso orientamento della fibra rispetto al corpo e ciò comprometterebbe la buona riuscita dell'operazione di spianatura
Con il banchetto fresa, montando una fresa a candela, si ricava il canale per l'alloggio della vite di serraggio ferro-controferro.
Se non avete un banchetto od una fresatrice, questa operazione la si può fare lo stesso con punte forstner, rifinendo poi a mano con un bedano o uno scalpello.
Una volta fatto questo, si posiziona la seduta su una guancia e si segna con una penna od un coltello da traccio il punto preciso sulla guancia
si posiziona il ferro con il controferro e si traccia il punto del foro per il perno (di solito posiziono il foro a circa 3,5 cm dalla suola)
Si fa il foro con una punta da trapano
poi si prende l'altra guancia: la si posiziona sotto, a filo della suola, e si esegue l'altro foro.
Non avendo un trapano a colonna questo è il metodo che ci permette di portare l'errore quasi a zero: infatti se l'asse del perno non è parallelo alla suola e alla seduta, il perno non stringerà in maniera ottimale.
Eseguiti i fori, si possono incollare i due pezzi dell'anima alla prima guancia.
In questo caso ho lasciato poco spazio alla bocca, in quanto si tratta di una smoother e l'apertura verrà eseguita successivamente con una lima.
Nell'attesa che la colla faccia presa, passiamo alla costruzione del perno, in questo caso realizzato a partire da uno scarto di faggio che avevo a disposizione.
Lo scopo è quello di ricavare un listellino squadrato di circa 1,5 cm x 1 cm, servendosi di pialle e rasiera:
Una volta che le due sezioni del corpo centrale saranno stabilmente incollate alla prima guancia, anche la seconda guancia viene fissata in posizione "a secco" con l'ausilio di alcuni morsetti: ciò consente di prendere le misure corrette del perno
che viene quindi calibrato alla lunghezza corretta tramite una "shooting board"
poi con la nastro e una piccola tenon saw si ricavano i tenoncini
che successivamente, con l'aiuto di uno scalpello e di una lima, andremo a stondare
Si eseguono delle prove, togliendo poco legno alla volta, per portare i tenoncini al diametro dei fori eseguiti sulle guance
Come ulteriore verifica, il perno viene inserito in posizione nella pialla rimontando poi la seconda guancia a secco (stretta con i soliti morsetti) e si controlla che possa ruotare
Ricordate: il perno deve poter ruotare, quindi non andrà fissato con la colla!
Si rifinisce il perno, stondando gli angoli del corpo con una lima e poi levigando:
Ora non rimane che incollare l'altra guancia al resto della pialla e questa sarà l'ultima operazione di montaggio vera e propria.
Affinché l'asse del perno sia parallelo alla seduta, tramite montaggio a secco, si verifica con l'ausilio di due listellini spessorati che la distanza del perno dalla seduta sia costante
Trovata la posizione ottimale della seconda guancia, si prendono dei riferimenti con una penna o una matita
e si parte con l'incollaggio finale
Anche durante la morsatura con la colla, abbiate l'accortezza di verificare che si mantenga il corretto parallelismo del perno con la seduta.
A questo punto la pialla, anche se non ancora ultimata, sarebbe pronta per essere provata
ma prima bisogna occuparsi del controferro e del cuneo!
Con la mola a secco si porta il controferro alla stessa larghezza della lama
Viene inoltre sagomato all'estremità, in modo da chiudere perfettamente con la lama
e poi lucidato con carta abrasiva
Per realizzare il cuneo si usa lo scarto centrale dei tagli precedenti
Ricordiamoci di eseguire nella parte posteriore del cuneo un piccolo canale, allo scopo di fare spazio al corpo della vite
nel mio caso ho usato la fresa che avevo già montata sotto il banchetto, ma sarebbe bastata anche una più piccola da 5-8 mm di diametro.
Si fanno alcune prove con l'inserimento del cuneo, in modo da rendersi conto di come stringe
Prima della sagomatura, è importante occuparsi della suola, dandole una bella piallata con una smoother, verificandone la planarità, in modo da poterla morsettare più facilmente al banco
Aiutandosi con un curvilinee flessibile, si traccia a penna, sui fianchi, il profilo della pialla seguendo il nostro gusto estetico
Si effettua il taglio sagomato alla nastro
e poi con carta a grana grossa si rifinisce, per togliere i segni lasciati dalla lama
poi con una fresa si lavora il profilo esterno della pialla, allo scopo di renderne più dolce l'impugnatura e anche per abbellire il nostro gioiellino
Fatto questo saremo sicuramente impazienti di provare la nostra nuova pialla, ancor prima di avere sagomato il cuneo!
Con una lima, si allarga l'apertura della bocca dello stretto indispensabile: trattandosi di una pialla da finitura, oltre al controferro posizionato molto vicino al filo della lama, è importante che la bocca sia aperta al minimo
Ecco i primi trucioli ricavati dalla piallatura su uno scarto di Mansonia e su del Mogano.
Infine si sagoma il perno, usando delle rondelle per delinearne la forma
e dopo il taglio alla nastro
si rifinisce con lima e carta abrasiva
Ora la nostra pialla è davvero finita!
Nella foto è posizionata accanto ad una Stanley #4, per rendere conto delle dimensioni: misura 30 cm.
In quest'altra foto, sono visibili tre pialle da finitura con tre diverse angolazioni del ferro: 55°, 50° ed infine la stanley con il classico a 45°
Ora la pialla è pronta per fare compagnia alle altre sorelle in legno!